Altruismo. Amore. Carità. Sono alcuni dei principi cristiani che guidano l’azione di uomini e donne impegnati nell’aiuto quotidiano, donato agli altri. La Caritas è il fulcro verticistico tra il bisogno e il servizio. È l’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini con Dio e tra loro, attraverso Dio. Ogni comunità vive, attraverso la propria Caritas parrocchiale, un senso solidale cristiano verso le famiglie che, nelle comunità, sono essenzialmente persone.
La Parrocchia Sant’Agostino in Altamura, in occasione della Giornata mondiale dei poveri, celebrata Domenica 13 novembre, si è dedicata ad una raccolta di beni alimentari grazie all’aiuto e ai contributi di tutta la comunità: bambini, adulti, giovani, tutti hanno portato qualcosa per l’altro. Il gruppo parrocchiale di collaboratori volontari ha, successivamente, reso fruibile e diviso quanto raccolto per devolverlo a chi ne ha bisogno.
Nella stessa occasione, alcuni giovanissimi hanno promosso l’attività di Book Swap – di scambio di libri – convinti dell’idea che “la cultura è ricchezza”. In tal senso, davanti a situazioni di povertà intellettiva, sociale, culturale, la soluzione dei giovani è stata quella di allestire un banchetto con libri da prendere gratuitamente e portare a casa con sé. Allo stesso modo, ognuno ha potuto lasciare un proprio libro da lettura da donare agli altri. “È stata un’esperienza nuova, ma soprattutto ben riuscita – racconta Martina, una fra le giovani volontarie – perché non ci aspettavamo che tante persone portassero propri libri per la comunità, ma soprattutto avessero il desiderio di prenderne altri. Sarà sicuramente un’iniziativa da riproporre per la cultura della solidarietà e dello scambio reciproco”.
La solidarietà, infatti, è il motore attivo del lavoro svolto in Parrocchia, dalla Caritas, che non si limita solo alla consegna di beni, ma soprattutto, durante l’anno, si dedica a frequenti momenti particolari di ascolto per famiglie o persone in difficoltà. “È forse l’attività più importante. – sostiene Michela, responsabile parrocchiale del Centro Caritas – Assistiamo in maniera ripetitiva al fatto che alcuni soggetti rifiutano il contatto degli operatori per le consegne di beni, sicuramente non vogliono mostrare la loro condizione di disagio sociale. E questo deve essere superato con dedizione e volontà facendo capire che non c’è più un concetto di povertà, ma di uno status vero e proprio”.
In questi anni, la società è cambiata. E la Caritas ha come obiettivo quella di andare oltre la Parrocchia e incontrare le famiglie, dedicando tempo e volontà. Quello che si prova a fare, giorno dopo giorno, è un continuo scambio di idee anche con le associazioni del territorio, con le altre realtà e comunità parrocchiali per creare rete e alleviare momenti bui in cui la povertà non è solo economica, ma prima di tutto spirituale.

