Articolo tratto da “La voce del Paese – Giugno 2022” – “Servizio Civile Nazionale in Caritas: Un’esperienza di formazione e crescita professionale”
La testimonianza delle volontarie Carmen Abrusci e Linda Spinelli
Ospitiamo su queste colonne la testimonianza di alcune volontarie dei Servizio Civile che hanno concluso nei giorni scorsi la loro esperienza lavorativa nella Caritas della nostra città.
Le ringraziamo per aver accolto con entusiasmo il nostro invito e risposto a qualche nostra domanda. Dopo una breve presentazione, abbiamo chiesto loro come sono arrivate a questa esperienza di servizio e volontariato, di cosa si sono occupate, qual è stato l’elemento di crescita più significativo, se volevano condividere un aneddoto di vita vissuto, e cosa consiglierebbero a chi si appresta a vivere il Servizio Civile Nazionale.
“Siamo Carmen e Linda, due dei sei ragazzi che hanno svolto il Servizio Civile Universale 2021/2022, progetto “Comunità in Ascolto” presso la Caritas Diocesana Altamura-Gravina-Acquaviva in particolare presso l’Emporio Solidale “LE SETTE CESTE’ e il Centro socioeducativo “GRANELLI DI SENAPE”. Giunti al termine della nostra esperienza vorremmo condividere con la comunità il nostro percorso.
Siamo venuti a conoscenza di questa opportunità attraverso i social media e anche attraverso notizie ricevute tramite parentele e amicizie.
Ci è sembrato un ottimo modo per poterci mettere in discussione, relazionarci e confrontarci con una realtà diversa da quella che generalmente viviamo e frequentiamo. La nostra voglia di fare volontariato è stata mossa anche dalla volontà di crescere, di impegnarci e di fare nuove esperienze.
Nel corso dell’anno ci siamo occupati di diversi servizi come: la mensa Caritas, i centri di ascolto delle parrocchie del territorio, il centro di accoglienza immigrati “Porta San Pietro”, ma soprattutto tre di noi hanno svolto servizio presso L’Emporio solidale e gli altri tre presso il centro socioeducativo.
Tutti i servizi collaborano con le realtà presenti sul territorio, sia istituzionali (servizi sociali, Tribunali, Ministero Grazia e Giustizia, ASL e istituti scolastici), sia associativi (enti no profit, Croce Rossa, Fratres).
L’obiettivo del progetto “Comunità in Ascolto” è centrato sull’ascolto, l’accompagnamento di minori, di famiglie e di persone in difficoltà in modo da aiutarli a superare le situazioni di disagio e avviare un percorso di integrazione. Inizialmente ci è stata data l’opportunità di interfacciarci con tutte le attività in modo da poter conoscere le diverse realtà ma, in un secondo momento, in base alle nostre preferenze e insieme ai nostri responsabili, abbiamo scelto il servizio più propenso alle nostre capacità, abilità e attitudini. Durante questo anno abbiamo vissuto tante esperienze, positive e non, abbiamo riso, pianto, ci siamo arrabbiate, ma abbiamo imparato ad aiutare il prossimo senza giudicare, abbiamo imparato a contare fino a dieci prima di rispondere.
Il servizio civile dà l’opportunità di poter fare un’esperienza che lascia il segno. E’ un’occasione che si colloca a metà tra un lavoro e un periodo di formazione e crescita personale, che aiuta a farti capire tante cose su te stesso, sul percorso che vuoi intraprendere e sulla realtà circostante il più delle volte “invisibile”.
A pochi giorni dalla fine vogliamo ringraziare chi ci è stato vicino e ci ha supportato in questo percorso: Don Mimmo Giannuzzi e Francesco Scaramuzzi per averci dato l’opportunità di poter vivere questa opportunità, per averci seguiti in questo percorso e per esserci venuti incontro ad ogni nostra necessità. Ad Annamaria Vavalle per aver creduto in noi, per averci ascoltato, per aver reso le giornate in Emporio piacevoli nonostante le diverse difficoltà che si sono presentate nel percorso. Mauro Borgia per le chiacchiere scambi durante i trasporti, per le risate e i consigli dati da vero amico. A tutti compagni di viaggio: Costantino, Mara, Mariarita e Vincenzo che si sono rivelati nel tempo più amici che colleghi. A tutti i volontari e gli utenti dell’Emporio, a tutti gli educatori e i bambini di Granelli per aver condiviso con noi questo percorso di crescita.
Con la speranza di avervi, anche noi regalato qualcosa ci auguriamo che tutto ciò che è stato costruito non venga perso”.
