Dai numerosi contatti e scambi avuti in questi giorni tra le Caritas diocesane e la Caritas Italiana è emerso il grande impegno del territorio in questa emergenza.
Ad oggi sono 183 le Caritas diocesane (compresa la nostra) che hanno risposto alla rilevazione di Caritas Italiana. Le accoglienze già attivate sono oltre 1.000, mentre le disponibilità si avvicinano a 5.000. Le modalità di accoglienza avvengono tramite famiglia, Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria), fino a strutture diocesane.
Inoltre, è stata registrata una disomogeneità relativamente alle indicazioni delle autorità su come e dove accogliere. Per mettere un po’ di ordine il Viminale ha istituito un tavolo tecnico di cui fa parte Caritas Italiana, che avrà il compito di tracciare un iter definito nell’implementazione di un sistema di accoglienza capace di rispondere a questa emergenza. Molti si sono attivati per organizzare pullman o altri mezzi in autonomia per trasferimenti dei profughi, soprattutto dalla Polonia.
In questi giorni Caritas Italiana ha inviato al Ministero dell’Interno una proposta di capitolato semplificata, tramite la quale le Caritas diocesane o gli enti collegati potranno presentare alle proprie prefetture progetti per convenzionare le accoglienze dei cittadini Ucraini. A questo proposito la nostra Caritas è stata coinvolta in un tavolo di lavoro dalla Prefettura di Bari.
In questo periodo Caritas Italiana sta organizzando un primo volo umanitario verso l’Italia con circa 200 profughi ucraini a bordo. Al momento sta definendo con le autorità aeroportuali la data che, comunque, sarà nella settimana dal 21 al 27 marzo. Attraverso un Google Form la nostra diocesi ha comunicato a Caritas Italia la propria disponibilità all’accoglienza.
La Conferenza Episcopale Italiana, volendo sostenere la complicata situazione di tanti fratelli e di tante sorelle ucraine che vivono le difficoltà legate alle loro precarie condizioni di salute, stanzierà fondi ad hoc.
Lunedi 14 marzo il direttore della Caritas, attraverso tre incontri on line comunicherà ai parroci e responsabili parrocchiali le modalità con le quali la Caritas diocesana intende promuovere e coordinare le diverse accoglienze.
Intanto si stanno raccogliendo le disponibilità delle parrocchie e famiglie.